Una nuova famiglia per Dani

La disabilità è ancora un tabù molto forte in R.D. del Congo, ma grazie alla rete di AGAPE, Dani crescerà circondata da amore.

Dani Néhema Haniel è nata solo pochi giorni fa ma è stata abbandonata dai genitori perché durante il periodo di gestazione non le si sono formate del tutto le braccia. È stata lasciata a sè stessa perché, in R.D. del Congo, il pregiudizio nei confronti dei bambini disabili è ancora elevatissimo: si pensa che siano bambini stregoni, per cui, invece di dargli tutte le cure e l’amore di cui avrebbero bisogno, vengono lasciati a morire.

 

La Dottoressa Nanou, responsabile dell’ospedale Horizon Sud, in R.D. del Congo l’ha salvata: ha visitato accuratamente la bambina che, per fortuna, sta bene, e presenta tutti i riflessi che dovrebbe avere per la sua età, ha solo una disabilità fisica. Quando è stata accolta, la piccola Dani ancora non aveva ancora un nome, che le è stato dato proprio dalla Dottoressa, perché è una bambina come tutte le altre e anche lei meritava di essere riconosciuta da qualcuno.

 

All’interno dell’ospedale Horizon Sud, AGAPE porta avanti il progetto dell’ozonoterapia, per cui la Dottoressa Nanou conosce bene la nostra organizzazione e la sensibilità e l’impegno che mettiamo nella cura dei bambini affetti da disabilità. Per questo, appena ha trovato la bambina, la Dottoressa ha chiamato Josuè Mupemba, presidente di AGAPE R.D. Congo, il quale si è attivato immediatamente raccontando la sua storia a Paolo, il presidente di AGAPE. Insieme, hanno cercato la soluzione migliore per la bambina ed è stato contattato il Centro Medico Polivalente e Orfanotrofio San Marcello, fondato dalla Dottoressa Carla Mauro.

 

La piccola Dani ora è stata affidata a loro, si prenderanno cura di lei, sia dal punto di vista medico che affettivo, e potrà crescere in un ambiente protetto, in cui non sarà vista solo come la sua disabilità, ma come una bambina con una vita davanti e con un potenziale da coltivare ed esprimere.

 

Questo miracolo, trovare una casa per Dani in pochissimo tempo e garantirle cure e attenzioni, è stato possibile grazie alla rete che, giorno dopo giorno, AGAPE sta creando a Kinshasa, fatta di tanti partner che gestiscono piccole case d’accoglienza. La dimensione ridotta ci permette di seguire i bambini uno ad uno, stargli vicino nella crescita e negli eventuali problemi, ed essere sicuri che vivano in un ambiente che li ama e che li aiuta a far esprimere le proprie potenzialità, soprattutto quanto sono portatori di una qualche disabilità.