AGAPE – 25 anni di impegno per lanciare #ilCuoreOltreOgniOstacolo

3° Puntata – Brasile 1999: UNA STORIA D’AMORE

“Mi chiamo Suor Leida e faccio parte della Congregazione delle Suore Scalabriniane. Nel 1999 sono andata a vivere a Roma e verso la fine di novembre mi hanno presentato alcune persone che facevano nel fine settimana un mercatino davanti alla chiesa. Ricordo di aver conosciuto Mario Verardi e Anna Maria, e mi hanno detto che erano volontari di AGAPE.

C’erano delle foto di case costruite dall’associazione e mi colpì la Casa Famiglia Maria Porta Do Céu a Foz do Iguaçu, gestita dalle suore scalabriniane. I bambini e adolescenti accolti dalle suore erano più di 100 per ogni struttura. Il governo, però, emanò una nuova legge che stabiliva che i bambini dovevano essere accolti in piccole case-famiglia chiamate LAR. Ogni casa doveva accogliere un massimo di 10 bambini ed era gestita da una coppia di “genitori sociali” che dovevano avere un massimo di 3 figli naturali. Vi era anche un gruppo di 11 ragazze di strada, tutte adolescenti.

Nel 2002 sono ritornata in Brasile e la mia Superiora mi ha chiesto di lavorare a Foz nella Casa Familia. AGAPE già ci aiutava molto e c’erano progetti di aiuto ai bambini e adolescenti delle favelas e supporto alle attività scolastiche. In quel periodo abbiamo acquistato un altro terreno dove l’associazione ha costruito una bellissima casa per le ragazze adolescenti. Io nel 2010 sono stata trasferita, ma AGAPE ha continuato ad essere presente fino al 2018, aiutando la missione grazie al progetto del sostegno a distanza: oltre 28 famiglie in difficoltà hanno ricevevano un aiuto economico e molti giovani sono potuti andare all’università.

AGAPE inoltre ha aiutato il rientro in famiglia di alcuni dei nostri ragazzi e ragazze, aiutandoli ad avere una casa e a proseguire gli studi. Così la mia amicizia iniziata ad Acilia si è moltiplicata, ho conosciuto molti volontari di AGAPE che venivano in missioni ci hanno aiutato a supervisionare e a sviluppare i progetti, come Bianca e Franco, Martina, Maria Grazia, Maria Pia e molti altri di cui ricordo il viso ma non il nome. Oggi mi sento orgogliosa perché il 90% dei bambini e adolescenti delle Case LAR realizzate da AGAPE stanno benissimo. Hanno costruito la loro famiglia e lavorano. Una vita diversa da quella a cui sarebbero stati condannati. AGAPE ha fatto e continua a fare la differenza.”

Suor Leida